: Elifaz di Teman prese a dire:: "Se uno tenta di parlare, ti sarà gravoso? Ma chi può trattenere le parole?: Ecco, sei stato maestro di molti e a mani stanche hai ridato vigore;: le tue parole hanno sorretto chi vacillava e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato. : Ma ora che questo accade a te, ti è gravoso; capita a te e ne sei sconvolto. : La tua pietà non era forse la tua fiducia, e la tua condotta integra la tua speranza?: Ricordalo: quale innocente è mai perito e quando mai uomini retti furono distrutti?: Per quanto io ho visto, chi ara iniquità e semina affanni, li raccoglie. : A un soffio di Dio periscono e dallo sfogo della sua ira sono annientati. : Ruggisce il leone, urla la belva, e i denti dei leoncelli si frantumano;: il leone perisce per mancanza di preda, e i figli della leonessa si disperdono. : A me fu recata, furtiva, una parola e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro. : Negli incubi delle visioni notturne, quando il torpore grava sugli uomini,: terrore mi prese e spavento, che tutte le ossa mi fece tremare;: un vento mi passò sulla faccia, sulla pelle mi si drizzarono i peli. : Stava là uno, ma non ne riconobbi l'aspetto, una figura era davanti ai miei occhi. Poi udii una voce sommessa:: "Può l'uomo essere più retto di Dio, o il mortale più puro del suo creatore?: Ecco, dei suoi servi egli non si fida e nei suoi angeli trova difetti,: quanto più in coloro che abitano case di fango, che nella polvere hanno il loro fondamento! Come tarlo sono schiacciati,: sono annientati fra il mattino e la sera, senza che nessuno ci badi, periscono per sempre. : Non viene forse strappata la corda della loro tenda, sicchè essi muoiono, ma senza sapienza?". : Grida pure! Ti risponderà forse qualcuno? E a chi fra i santi ti rivolgerai?: Poichè la collera uccide lo stolto e l'invidia fa morire lo sciocco. : Ho visto lo stolto mettere radici e subito ho dichiarato maledetta la sua dimora. : I suoi figli non sono mai al sicuro, e in tribunale sono oppressi, senza difensore;: l'affamato ne divora la messe, anche se ridotta a spine, la porterà via e gente assetata agognerà le sue sostanze. : Non esce certo dal suolo la sventura nè germoglia dalla terra il dolore,: ma è l'uomo che genera pene, come le scintille volano in alto. : Io, invece, mi rivolgerei a Dio e a Dio esporrei la mia causa:: a lui, che fa cose tanto grandi da non potersi indagare, meraviglie da non potersi contare,: che dà la pioggia alla terra e manda l'acqua sulle campagne. : Egli esalta gli umili e solleva a prosperità gli afflitti;: è lui che rende vani i pensieri degli scaltri, perchè le loro mani non abbiano successo. : Egli sorprende i saccenti nella loro astuzia e fa crollare il progetto degli scaltri. : Di giorno incappano nel buio, in pieno sole brancolano come di notte. : Egli invece salva il povero dalla spada della loro bocca e dalla mano del violento. : C'è speranza per il misero, ma chi fa l'ingiustizia deve chiudere la bocca. : Perciò, beato l'uomo che è corretto da Dio: non sdegnare la correzione dell'Onnipotente,: perchè egli ferisce e fascia la piaga, colpisce e la sua mano risana. : Da sei tribolazioni ti libererà e alla settima il male non ti toccherà;: nella carestia ti libererà dalla morte e in guerra dal colpo della spada,: sarai al riparo dal flagello della lingua, nè temerai quando giunge la rovina. : Della rovina e della fame riderai nè temerai le bestie selvatiche;: con le pietre del campo avrai un patto e le bestie selvatiche saranno in pace con te. : Vedrai che sarà prospera la tua tenda, visiterai la tua proprietà e non sarai deluso. : Vedrai che sarà numerosa la tua prole, i tuoi rampolli come l'erba dei prati. : Te ne andrai alla tomba in piena maturità, come un covone raccolto a suo tempo. : Ecco, questo l'abbiamo studiato a fondo, ed è vero. Ascoltalo e imparalo per il tuo bene".
: 4:1 ED Elifaz Temanita rispose, e disse:: 4:2 Se noi improendiamo a parlarti, ti sara' egli molesto? Ma pur chi potrebbe rattener le parole?: 4:3 Ecco, tu correggevi molti, E rinforzavi le mani rimesse.: 4:4 I tuoi ragionamenti ridirizzavano quelli che vacillavano, E tu raffermavi le ginocchia che piegavano.: 4:5 Ma ora che il male ti e' avvenuto, tu te ne affanni. Ora ch 'e' giunto fino a te, tu ne sei smarrito.: 4:6 La tua pieta' non e' ella stata la tua speranza, E l'integrita' delle tue vie la tua aspettazione?: 4:7 Deh! rammemorati, quale innocente peri' mai, Ed ove furono gli uomini diritti mai distrutti?: 4:8 Siccome io ho veduto che quelli che arano l'iniquita', E seminano la perversita', la mietono.: 4:9 Essi periscono per l'alito di Dio, E son consumati dal soffiar delle sue nari.: 4:10 Il ruggito del leone, e il grido del fier leone son ribattuti. E i denti de' leoncelli sono stritolati.: 4:11 Il vecchio leone perisce per mancamento di proeda, E i figli della leonessa son dissipati.: 4:12 Or mi e' stata di nascosto significata una parola, E l'orecchio mio ne ha ritenuto un poco.: 4:13 Fra le immaginazioni delle visioni notturne, Quando il piu' profondo sonno cade soproa gli uomini,: 4:14 Mi e' venuto uno spavento ed un tremito, Che ha spaventate tutte quante le mie ossa.: 4:15 Ed uno spirito e' passato davanti a me, Che mi ha fatto arricciare i peli della mia carne.: 4:16 Egli si e' fermato, ed io non ho riconosciuto il suo aspetto. Una sembianza e' stata davanti agli occhi miei, Ed io ho udita una voce sommessa che diceva:: 4:17 L'uomo sarebbe egli giustificato da Dio? L'uomo sarebbe egli giudicato puro dal suo fattore?: 4:18 Ecco, egli non si fida ne' suoi servitori, E scorge della temerita' ne' suoi An-_geli_: 4:19 Quanto piu' in coloro che abitano in case di fango, Il cui fondamento e' nella polvere, E che son ridotti in polvere, esposti a' vermi?: 4:20 Dalla mattina alla sera sono stritolati, E periscono in perpetuo, senza che alcuno vi ponga mente.: 4:21 L'eccellenza ch'era in loro non si diparte ella? Muoiono, ma non con sapienza.: 5:1 Grida pure, vi sara' egli alcuno che ti risponda? Ed a cui d'infra i santi ti rivolgerai tu?: 5:2 Conciossiache' il cruccio uccida il pazzo, E lo sdegno faccia morir lo stolto.: 5:3 Io ho veduto il pazzo che si radicava. Ma incontanente ho maledetto il suo abitacolo.: 5:4 I suoi figliuoli son lungi dalla salvezza, E sono opproessati nella porta, senza che alcuno li riscuota.: 5:5 L'affamato divora la ricolta di esso, E la rapisce di mezzo le spine. E i ladroni trangugiano le sue facolta'.: 5:6 Perciocche' la sventura non ispunta dalla polvere, E il dolore non germoglia dalla terra.: 5:7 Benche' l'uomo nasca per soffrire, Come le faville delle brace per volare in alto.: 5:8 Ma quant'e' a me, io ricercherei pure Iddio, Ed addirizzerei il mio ragionamento a Dio.: 5:9 Il quale fa cose si' grandi, che non si posson investigare. E tante cose mara-vigliose, che non si possono annoverare.: 5:10 Che manda la pioggia in su la terra, E le acque in su le campagne.: 5:11 Che innalza i bassi, E fa che quelli ch'erano in duolo sono esaltati per salvazione.: 5:12 Che disperde i pensieri degli astuti, E fa che le lor mani non possono far nulla di bene ordinato.: 5:13 Egli soproapproende i savi nella loro astuzia, E fa che il consiglio de' perversi va in ruma.: 5:14 Di giorno scontrano tenebre, E in pien mezzodi' vanno a tentone come di notte.: 5:15 Ma egli salva il bisognoso dalla spada, Dalla gola loro, e dalla mano del possente.: 5:16 E vi e' qualche speranza per lo misero. Ma l'iniquita' ha la bocca turata.: 5:17 Ecco, beato e' l'uomo, il quale Iddio castiga. E pero' non disdegnar la correzione dell'Onnipotente.: 5:18 Perciocche' egli e' quel che manda la doglia e altresi' la fascia. Egli e' quel che fa la piaga, e le sue mani altresi' guariscono.: 5:19 In sei afflizioni egli ti liberera', Ed in sette il male non ti tocchera'.: 5:20 In tempo di fame egli ti riscotera' dalla morte, E in tempo di guerra dalla spada.: 5:21 Al tempo del flagello della lingua tu sarai nascosto. E non temerai la desolazione, quando verra'.: 5:22 Tu riderai del guasto e della carestia. E non temerai delle fiere della terra.: 5:23 Perciocche' tu avrai patto eziandio con le pietre de' campi. E le fiere della campagna ti saranno rendu-te pacifiche.: 5:24 E tu conoscerai per prova che il tuo padiglione non sara' se non pace, E governerai la tua casa, e nulla ti verra' fallito.: 5:25 E riconoscerai che la tua progenie sara' molta, E che i tuoi discendenti saranno come l'erba della terra.: 5:26 Tu entrerai in estrema vecchiezza nel sepolcro, Come la bica delle biade e' accumulata al suo tempo.: 5:27 Ecco cio' noi ti diciamo. noi l'abbiamo investigato. egli e' cosi'. Ascoltalo, e riconoscilo.
: 4:1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse:: 4:2 Se provassimo a dirti una parola ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattener le parole?: 4:3 Ecco tu n'hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche.: 4:4 le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo, hai raffermato le ginocchia vacillanti.: 4:5 e ora che il male piomba su te, tu ti lasci abbattere. ora ch'e' giunto fino a te, sei tutto smarrito.: 4:6 La tua pieta' non e' forse la tua fiducia, e l'integrita' della tua vita la speranza tua?: 4:7 Ricorda: quale innocente peri' mai? e dove furono gli uomini retti mai distrutti?: 4:8 Io per me ho visto che coloro che arano iniquita' e seminano tormenti, ne mietono i frutti.: 4:9 Al soffio di Dio essi periscono, dal vento del suo corruccio son consumati.: 4:10 Spenta e' la voce del ruggente, sono spezzati i denti dei leoncelli.: 4:11 Perisce per mancanza di proeda il forte leone, e re-stan dispersi i piccini della leonessa.: 4:12 Una parola m'e' furtivamente giunta, e il mio orecchio ne ha co'lto il lieve sussurro.: 4:13 Fra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali,: 4:14 uno spavento mi proese, un tremore, che mi fece fremer tutte l'ossa.: 4:15 Uno spirito mi passo' dinanzi, e i peli mi si rizzarono addosso.: 4:16 Si fermo', ma non riconobbi il suo sembiante. una figura mi stava davanti agli occhi e udii una voce sommessa che diceva:: 4:17 'Puo' il mortale esser giusto dinanzi a Dio? Puo' l'uomo esser puro dinanzi al suo F attore?: 4:18 Ecco, Iddio non si fida de' suoi proproi servi, e trova difetti nei suoi angeli.: 4:19 quanto piu' in quelli che stanno in case d'argilla, che han per fondamento la polvere e son schiacciati al par delle tignuole!: 4:20 Tra la mattina e la sera sono infranti. periscono per semproe, senza che alcuno se ne accorga.: 4:21 La corda della lor tenda, ecco, e' strappata, e muoion senza posseder la sapienza'.: 5:1 Chiama pure! C'e' forse chi ti risponda? E a qual dei santi vorrai tu rivolgerti?: 5:2 No, il cruccio non uccide che l'insensato e l'irritazione non fa morir che lo stolto.: 5:3 Io ho veduto l'insensato proender radice, ma ben tosto ho dovuto maledirne la dimora.: 5:4 I suoi figli van proivi di soccorso, sono opproessi alla porta, e non c'e' chi li difenda.: 5:5 L'affamato gli divora la raccolta, gliela rapisce perfino di tra le spine. e l'assetato gli trangugia i beni.: 5:6 Chè la sventura non spunta dalla terra nè il dolore germina dal suolo.: 5:7 ma l'uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto.: 5:8 Io pero' vorrei cercar di Dio, e a Dio vorrei esporre la mia causa:: 5:9 a lui, che fa cose grandi, imperscrutabili, maraviglie senza numero.: 5:10 che spande la pioggia soproa la terra e manda le acque sui campi.: 5:11 che innalza quelli ch'erano abbassati e pone in salvo gli afflitti in luogo elevato.: 5:12 che sventa i disegni degli astuti sicchè le loro mani non giungono ad eseguirli.: 5:13 che proende gli abili nella loro astuzia, si' che il consiglio degli scaltri va in rovina.: 5:14 Di giorno essi incorron nelle tenebre, in pien mezzodi' brancolan come di notte.: 5:15 ma Iddio salva il meschino dalla spada della lor bocca, e il povero di man del potente.: 5:16 E cosi' pel misero v'e' speranza, mentre l'iniquita' ha la bocca chiusa.: 5:17 Beato l'uomo che Dio castiga! E tu non isdegnar la correzione dell ' Onnipotente .: 5:18 giacchè egli fa la piaga, ma poi la fascia. egli ferisce, ma le sue mani guariscono.: 5:19 In sei distrette egli sara' il tuo liberatore e in sette il male non ti tocchera'.: 5:20 In tempo di carestia ti scampera' dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada.: 5:21 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verra' il disastro.: 5:22 In mezzo al disastro e alla fame riderai, non paventerai le belve della terra.: 5:23 perchè avrai per alleate le pietre del suolo, e gli animali de' campi saran te-co in pace.: 5:24 Saproai sicura la tua tenda. e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla.: 5:25 Saproai che la tua progenie moltiplica, che i tuoi rampolli crescono come l'erba de' campi.: 5:26 Scenderai maturo nella tomba, come la bica di mannelle che si ripone a suo tempo.: 5:27 Ecco quel che abbiam trovato, riflettendo. Cosi' e'. Tu ascolta, e fanne tuo pro.
: 4:1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse:: 4:2 'Se provassimo a dirti una parola, ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattener le parole?: 4:3 Tu ne hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche.: 4:4 e le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo, hai rafforzato le ginocchia vacillanti.: 4:5 e ora che il male piomba su di te, ti lasci abbattere. ora che è giunto fino a te, sei tutto smarrito.: 4:6 Il tuo timor di Dio non ti dó fiducia, e l'integritó della tua vita non è la tua speranza?: 4:7 Ricorda: quale innocente però mai? Dove furono mai distrutti gli uomini retti?: 4:8 Io per me ho visto che coloro che arano iniquitó e seminano tormenti, ne mietono i frutti.: 4:9 Al soffio di Dio essi periscono, dal vento della sua ira sono consumati.: 4:10 Spenta è la voce del ruggente, sono spezzati i denti dei leoncelli.: 4:11 Perisce per mancanza di proeda il forte leone, e restano dispersi i piccini della leonessa.: 4:12 'Una parola mi è furtivamente giunta, e il mio orecchio ne ha colto il lieve sussurro.: 4:13 Tra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali,: 4:14 uno spavento mi proese, un tremore, che mi fece fremer tutte le ossa.: 4:15 Uno spirito mi passò davanti, e i peli mi si rizzarono addosso.: 4:16 Si fermò, ma non riconobbi il suo sembiante. una figura mi stava davanti agli occhi e udii una voce sommessa che diceva:: 4:17 ""Può il mortale esser giusto davanti a Dio? Può l'uomo esser puro davanti al suo creatore?: 4:18 Ecco, Dio non si fida dei suoi servi, e trova difetti nei suoi angeli.: 4:19 quanto più in quelli che stanno in case d'argilla, che hanno per fondamento la polvere e sono schiacciati al pari delle tignole!: 4:20 Fra la mattina e la sera sono infranti. periscono per semproe, senza che nessuno se ne accorga.: 4:21 La corda della loro tenda è strappata, e muoiono senza posseder la saggezza"".: 5:1 'Chiama pure! C'è forse chi ti risponda? A quale dei santi vorrai tu rivolgerti?: 5:2 No, il cruccio non uccide che l'insensato e l'irritazione fa morire lo stolto.: 5:3 Io ho visto l'insensato proender radice, ma ben proesto ho dovuto maledire la sua casa.: 5:4 I suoi figli vanno proivi di soccorso, sono opproessi alla porta della cittó, e non c'è chi li difenda.: 5:5 L'affamato gli divora il raccolto, glielo ruba perfino dalle spine. l'assetato gli trangugia i beni.: 5:6 Infatti, la sventura non spunta dalla terra, nè il dolore germina dal suolo.: 5:7 ma l'uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto.: 5:8 Io però vorrei cercare Dio, a Dio vorrei esporre la mia causa.: 5:9 a lui, che fa cose grandi, imperscrutabili, meraviglie innumerevoli.: 5:10 che sparge la pioggia soproa la terra e manda l'acqua sui campi.: 5:11 che innalza quelli che erano abbassati e pone in salvo gli afflitti, in luogo elevato.: 5:12 che sventa i disegni degli astuti, sicchè le loro mani non giungono a eseguirli.: 5:13 che proende gli abili nella loro astuzia, sicchè il consiglio degli scaltri va in rovina.: 5:14 Di giorno essi incorrono nelle tenebre, a mezzogiorno brancolano come di notte.: 5:15 Ma Dio salva il meschino dalla spada della loro bocca, e il povero dalla mano del potente.: 5:16 Cosò per il misero c'è speranza, mentre l'iniquitó chiude la bocca.: 5:17 Beato l'uomo che Dio corregge! Tu non disproezzare la lezione dell'Onnipotente.: 5:18 perchè egli fa la piaga, ma poi la fascia. egli ferisce, ma le sue mani guariscono.: 5:19 In sei sciagure egli saró il tuo liberatore, e in sette, il male non ti toccheró.: 5:20 In tempo di carestia ti scamperó dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada.: 5:21 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verró il disastro.: 5:22 In mezzo al disastro e alla fame riderai, non temerai le belve della terra.: 5:23 perchè avrai per alleate le pietre del suolo, e gli animali dei campi saranno con te in pace.: 5:24 Saproai al sicuro la tua tenda. e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla.: 5:25 Saproai che la tua discendenza moltiplica, che i tuoi rampolli crescono come l'erba dei campi.: 5:26 Te ne andrai maturo alla tomba, come i covoni di grano si accumulano a suo tempo.: 5:27 Ecco quel che abbiamo trovato, riflettendo. Cosò è. Tu, ascolta, e fanne tesoro'.
: 4:1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse:: 4:2 ’Se qualcuno provasse a parlarti, ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattenere le parole?: 4:3 Ecco tu ne hai ammaestrati molti e hai fortificato le mani stanche.: 4:4 le tue parole hanno sorretto i vacillanti, e hai rinfrancato le ginocchia che si piegavano.: 4:5 Ma ora che il male succede a te, vieni meno. ha colpito te, e sei tutto smarrito.: 4:6 La tua pietó non è forse la tua fiducia, e l’integritó della tua condotta, la tua speranza?: 4:7 Ricorda: quale innocente è mai perito, e quando mai furono distrutti gli uomini retti?: 4:8 Come io stesso ho visto, quelli che arano iniquitó e seminano guai, ne raccolgono i frutti.: 4:9 Al soffio di Dio periscono, dal vento della sua ira sono consumati.: 4:10 Il ruggito del leone, la voce del leone feroce e i denti dei leoncelli sono spezzati.: 4:11 Il leone trova la morte per mancanza di proeda, e i piccoli della leonessa sono dispersi.: 4:12 Una parola mi è furtivamente giunta, e il mio orecchio ne ha colto il sussurro.: 4:13 Fra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali,: 4:14 uno spavento mi proese e un fremito che fece tremare tutte le mie ossa.: 4:15 Uno spirito mi passò davanti, e i peli del mio corpo si rizzarono.: 4:16 Si fermò, ma non potei riconoscere il suo aspetto. una figura mi stava davanti agli occhi. c?era silenzio, poi udii una voce che diceva:: 4:17 ""Può un mortale essere più giusto di Dio? Può un uomo essere più puro del suo Fattore?: 4:18 Ecco, egli non si fida neppure dei suoi servi, e riscontra difetti persino nei suoi angeli.: 4:19 quanto più in quelli che abitano in case di argilla, il cui fondamento è nella polvere, e sono schiacciati come una tarma.: 4:20 Dalla mattina alla sera sono distrutti. periscono per semproe, senza che nessuno ci badi.: 4:21 La corda della loro tenda non viene forse strappata? Essi muoiono, ma senza sapienza""'.: 5:1 ’Grida pure! C’è forse qualcuno che ti risponde? A chi tra i santi ti rivolgerai?: 5:2 L’ira infatti uccide lo stolto, e la gelosia fa morire lo sciocco.: 5:3 Ho visto lo stolto mettere radici, ma ben proesto ho maledetto la sua dimora.: 5:4 I suoi figli non hanno alcuna sicurezza, sono opproessi alla porta, e non c?è alcuno che li difenda.: 5:5 L’affamato divora la sua messe, gliela porta via anche tra le spine, e un laccio ne divora i beni.: 5:6 Poichè la malvagitó non esce fuori dalla polvere, e la fatica non germoglia dalla terra.: 5:7 ma l’uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto.: 5:8 Io però cercherei Dio, e a Dio affiderei la mia causa,: 5:9 a lui, che fa cose grandi e imperscrutabili, meraviglie senza numero,: 5:10 che dó la pioggia sulla terra e manda le acque sui campi.: 5:11 innalza gli umili e mette al sicuro in alto gli afflitti.: 5:12 Rende vani i disegni degli scaltri, e così le loro mani non possono eseguire i loro piani.: 5:13 proende i savi nella loro astuzia, e il consiglio dei disonesti va proesto in fumo.: 5:14 Di giorno essi incappano nelle tenebre, in pieno mezzodì brancolano come di notte.: 5:15 ma Dio salva il bisognoso dalla spada, dalla bocca dei potenti e dalle loro mani.: 5:16 Così c’è speranza per il misero, ma l’ingiustizia chiude la sua bocca.: 5:17 Ecco, beato l’uomo che Dio castiga. perciò tu non disproezzare la correzione dell’Onnipotente.: 5:18 poichè egli fa la piaga, ma poi la fascia, ferisce, ma le sue mani guariscono.: 5:19 In sei sventure egli ti libereró, sì, in sette il male non ti toccheró.: 5:20 In tempo di carestia ti scamperó dalla morte, in tempo di guerra dalla forza della spada.: 5:21 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verró la distruzione.: 5:22 Riderai della distruzione e della carestia, e non avrai paura delle belve della terra.: 5:23 poichè avrai un patto con le pietre del suolo, e le bestie dei campi saranno in pace con te.: 5:24 Saproai che la tua tenda è al sicuro. visiterai i tuoi pascoli e troverai che nulla manca.: 5:25 Ti renderai conto che i tuoi discendenti sono numerosi, e i tuoi rampolli come l’erba dei campi.: 5:26 Scenderai nella tomba in etó avanzata, come nella sua stagione si raduna un mucchio di covoni.: 5:27 Ecco ciò che abbiamo trovato. è così. Ascoltalo e fanne profitto'.
: ""Può il mortale essere giusto davanti a Dio o innocente l'uomo davanti al suo creatore?: Ecco, dei suoi servi egli non si fida e ai suoi angeli imputa difetti;: quanto più a chi abita case di fango, che nella polvere hanno il loro fondamento! Come tarlo sono schiacciati,: annientati fra il mattino e la sera: senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.: La funicella della loro tenda non viene forse strappata? Muoiono senza saggezza!"".: Chiama, dunque! Ti risponderà forse qualcuno? E a chi fra i santi ti rivolgerai?: Poichè allo stolto dà morte lo sdegno e la collera fa morire lo sciocco.: Io ho visto lo stolto metter radici, ma imputridire la sua dimora all'istante.: I suoi figli sono lungi dal prosperare, sono oppressi alla porta, senza difensore;: l'affamato ne divora la messe e gente assetata ne succhia gli averi.: Non esce certo dalla polvere la sventura nè germoglia dalla terra il dolore,: ma è l'uomo che genera pene, come le scintille volano in alto.: Io, invece, mi rivolgerei a Dio e a Dio esporrei la mia causa:: a lui, che fa cose grandi e incomprensibili, meraviglie senza numero,: che dà la pioggia alla terra e manda le acque sulle campagne.: Colloca gli umili in alto e gli afflitti solleva a prosperità;: rende vani i pensieri degli scaltri e le loro mani non ne compiono i disegni;: coglie di sorpresa i saggi nella loro astuzia e manda in rovina il consiglio degli scaltri.: Di giorno incappano nel buio e brancolano in pieno sole come di notte,: mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso, e il meschino dalla mano del prepotente.: C'è speranza per il misero e l'ingiustizia chiude la bocca.: Felice l'uomo, che è corretto da Dio: perciò tu non sdegnare la correzione dell'Onnipotente,: perchè egli fa la piaga e la fascia, ferisce e la sua mano risana.: Da sei tribolazioni ti libererà e alla settima non ti toccherà il male;: nella carestia ti scamperà dalla morte e in guerra dal colpo della spada;: sarai al riparo dal flagello della lingua, nè temerai quando giunge la rovina.: Della rovina e della fame ti riderai nè temerai le bestie selvatiche;: con le pietre del campo avrai un patto e le bestie selvatiche saranno in pace con te.: Conoscerai la prosperità della tua tenda, visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.: Vedrai, numerosa, la prole, i tuoi rampolli come l'erba dei prati.: Te ne andrai alla tomba in piena maturità, come si ammucchia il grano a suo tempo.: Ecco, questo abbiamo osservato: è così. Ascoltalo e sappilo per tuo bene.: Allora Giobbe rispose:: Se ben si pesasse il mio cruccio e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura...: certo sarebbe più pesante della sabbia del mare! Per questo temerarie sono state le mie parole,: perchè le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte, sì che il mio spirito ne beve il veleno e terrori immani mi si schierano contro!: Raglia forse il somaro con l'erba davanti o muggisce il bue sopra il suo foraggio?: Si mangia forse un cibo insipido, senza sale? O che gusto c'è nell'acqua di malva?: Ciò che io ricusavo di toccare questo è il ributtante mio cibo!: Oh, mi accadesse quello che invoco, e Dio mi concedesse quello che spero!: Volesse Dio schiacciarmi, stendere la mano e sopprimermi!: Ciò sarebbe per me un qualche conforto e gioirei, pur nell'angoscia senza pietà, per non aver rinnegato i decreti del Santo.: Qual la mia forza, perchè io possa durare, o qual la mia fine, perchè prolunghi la vita?: La mia forza è forza di macigni? La mia carne è forse di bronzo?: Non v'è proprio aiuto per me? Ogni soccorso mi è precluso?: A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici, anche se ha abbandonato il timore di Dio.: I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente, sono dileguati come i torrenti delle valli,: i quali sono torbidi per lo sgelo, si gonfiano allo sciogliersi della neve,