14:25 Quando il popolo seppe queste cose, si disse: "Quale contraccambio daremo a Simone e ai suoi figli? 26 Egli infatti e i suoi fratelli e la casa di suo padre sono stati saldi e hanno ricacciato da sè con le armi i nemici d'Israele e gli hanno restituito la libertà". Incisero perciò un'iscrizione su tavole di bronzo e l'apposero su colonne sul monte Sion. 27 Questa è la copia dell'iscrizione: "Il diciotto di Elul dell'anno centosettantadue, che è il terzo anno di Simone, sommo sacerdote, in Asaramèl, 28 nella grande assemblea dei sacerdoti e del popolo, dei capi della nazione e degli anziani della regione, ci è stato reso noto: 29 Poichè più volte erano sorte guerre nel paese, Simone, figlio di Mattatia, sacerdote della stirpe di Ioarìb, e i suoi fratelli si gettarono nella mischia e si opposero agli avversari del loro popolo, perchè restassero incolumi il santuario e la legge, procurando gloria grande al loro popolo. 30 Giònata diede unità alla nazione, ne divenne sommo sacerdote e poi fu riunito al suo popolo. 31 I loro nemici volevano invadere il loro paese e stendere la mano contro il santuario. 32 Simone allora si oppose e si battè per la sua nazione, spese molto del suo per dotare di armi le milizie della sua nazione e pagò loro il salario. 33 Inoltre fortificò le città della Giudea e Bet- Sur nel territorio della Giudea, dove prima c'era la roccaforte dei nemici, e vi pose un presidio di soldati giudei. 34 Fortificò anche Giaffa, situata sul mare, e Ghezer presso i confini di Azoto, nelle quali prima risiedevano i nemici; vi fece abitare dei Giudei e le rifornì di quanto era necessario al loro sostentamento. 35 Il popolo vide la fede di Simone e la gloria che egli si proponeva di procurare alla sua nazione; lo costituirono loro capo e sommo sacerdote per queste sue imprese e per la giustizia e la fede che egli aveva conservato al suo popolo e perchè aveva cercato con ogni mezzo di elevare il suo popolo. 36 Nei suoi giorni si riuscì felicemente, per suo mezzo, a scacciare dal paese le nazioni e quelli che erano nella Città di Davide e a Gerusalemme, che si erano edificati la Cittadella e ne uscivano profanando i dintorni del santuario e recando offesa grande alla sua purità. 37 Egli vi insediò soldati giudei, la fortificò per la sicurezza della regione e della città ed elevò le mura di Gerusalemme. 38 Il re Demetrio quindi gli confermò il sommo sacerdozio, 39 lo ascrisse tra i suoi amici e gli conferì grandi onori. 40 Seppe infatti che i Giudei erano considerati amici, alleati e fratelli da parte dei Romani, e che questi erano andati incontro ai messaggeri di Simone con segni di onore, 41 che i Giudei e i sacerdoti avevano approvato che Simone fosse sempre loro condottiero e sommo sacerdote finchè non sorgesse un profeta fedele, 42 che fosse loro stratega e avesse cura del santuario e fossero nominati da lui i sovrintendenti ai lavori, al paese, agli armamenti e alle fortezze, 43 che si prendesse cura del santuario, fosse da tutti obbedito e si scrivessero nel suo nome tutti i contratti del paese e vestisse di porpora e ornamenti d'oro. 44 Non dovrà essere lecito a nessuno del popolo nè dei sacerdoti respingere alcuno di questi diritti o disobbedire ai suoi ordini o convocare riunioni senza il suo consenso e vestire di porpora e ornarsi della fibbia d'oro; 45 chiunque agirà contro questi decreti o ne respingerà qualcuno, sarà ritenuto colpevole. 46 Piacque a tutto il popolo sancire che Simone si comportasse secondo questi decreti. 47 Simone da parte sua accettò e gradì di esercitare il sommo sacerdozio, di essere anche stratega ed etnarca dei Giudei e dei sacerdoti e capo di tutti". 48 Disposero che questa iscrizione fosse riportata su tavole di bronzo, da collocarsi nel recinto del santuario in luogo visibile, 49 e che se ne depositasse copia nel tesoro, perchè fosse a disposizione di Simone e dei suoi figli.
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14:25 che i Giudei e i sacerdoti avevano approvato che Simone fosse sempre loro condottiero e sommo sacerdote finchè sorgesse un profeta fedele, 26 che fosse loro comandante militare e avesse cura del santuario e fossero nominati da lui i sovrintendenti ai loro lavori, al paese, agli armamenti e alle fortezze; 27 che, prendendosi cura del santuario, fosse da tutti obbedito; che scrivessero nel suo nome tutti i contratti del paese e vestisse di porpora e ornamenti d'oro; 28 nè doveva essere lecito a nessuno del popolo nè dei sacerdoti respingere alcuno di questi diritti o disobbedire ai suoi ordini o convocare riunioni senza suo consenso e vestire di porpora e ornarsi della fibbia aurea; 29 chiunque agisse contro questi decreti o ne respingesse alcuno, fosse ritenuto colpevole. 30 Piacque a tutto il popolo sancire che Simone si comportasse secondo questi decreti. 31 Simone da parte sua accettò e gradì di esercitare il sommo sacerdozio, di essere anche stratega ed etnarca dei Giudei e dei sacerdoti e capo di tutti"". 32 Disposero che questa iscrizione fosse riportata su tavole di bronzo da collocarsi nel recinto del santuario in luogo visibile 33 e che se ne depositasse copia nel tesoro, perchè fosse a disposizione di Simone e dei suoi figli. 34 Antioco, figlio del re Demetrio, inviò lettere dalle isole del mare, a Simone sommo sacerdote ed etnarca dei Giudei e a tutto il popolo, 35 il cui contenuto era del seguente tenore: ""Il re Antioco a Simone sommo sacerdote ed etnarca e al popolo dei Giudei salute. 36 Poichè alcuni uomini pestiferi si sono impadroniti del regno dei nostri padri, voglio rivendicare i miei diritti sul regno, per ricostruirlo com'era prima; ho reclutato un esercito ingente di mercenari e allestito navi da guerra. 37 è mia volontà sbarcare nella regione, per punire coloro che hanno rovinato il nostro paese e desolato molte città nel mio regno. 38 Ora ti confermo tutte le esenzioni che ti hanno concesse i re miei predecessori, e tutti gli altri esoneri dai doni. 39 Ti concedo di batter moneta propria con corso legale al tuo paese; 40 Gerusalemme e il suo santuario siano liberi; tutti gli armamenti che hai preparato e le fortezze che hai costruite e occupi, restino in tuo possesso. 41 Quanto devi al re e i debiti che potrai avere verso il re in avvenire da ora e sempre ti sono rimessi. 42 Quando poi avremo preso possesso del nostro regno, onoreremo te, il tuo popolo e il tempio con grandi onori, così da render chiara la vostra gloria in tutta la terra"". 43 Nell'anno centosettantaquattro Antioco entrò nella terra dei suoi padri e si schierarono con lui tutte le milizie, così che pochi rimasero con Trifone. 44 Antioco si diede ad inseguirlo e quegli dovette fuggire e venne fino a Dora situata sul mare, 45 perchè vedeva che i mali si addensavano su di lui, mentre le truppe lo abbandonavano. 46 Antioco pose il campo contro Dora, avendo con sè centoventimila armati e ottomila cavalli. 47 Egli circondò la città mentre le navi attaccarono dal mare; fece così pressione contro la città dalla terra e dal mare, non lasciando più entrare nè uscire nessuno. 48 Intanto arrivarono da Roma Numenio e i suo compagni, portando lettere per i re dei vari paesi. Esse dicevano: 49 ""Lucio console dei Romani al re Tolomeo salute.