Giuseppe interpreta i sogni degli ufficiali del Faraone
I sogni del Faraone
Promozione di Giuseppe
I figli di Giacobbe
Primo incontro di Giusepe con i suoi fratelli
Ritorno dei figli di Giacobbe in Canaan
I figli di Giacobbe ripartono con Beniamino
L'incontro presso Giuseppe
La coppa di Giuseppe nel sacco di Beniamino
L'intervento di Giuda
Giuseppe si fa riconoscere
L'invito del Faraone
Il ritorno in Canaan
Partenza di Giacobbe per l'Egitto
La famiglia di Giacobbe
L'accoglienza di Giuseppe
L'udienza del Faraone
Altro racconto
Politica agraria di Giuseppe
Ultime volontà di Giacobbe
Giacobbe adotta e benedice i due figli di Giuseppe
Benedizioni di Giacobbe
Ultimi momenti e morte di Giacobbe
Funerali di Giacobbe
Dalla morte di Giacobbe alla morte di Giuseppe
Primo racconto della creazione (gen 1,1-31)
: In principio Dio creò il cielo e la terra. : La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. : Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. : Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. : Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. : Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. : Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perchè in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando. : Queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo
: 1:1 NEL proincipio Iddio creo' il cielo e la terra.: 1:2 E la terra era una cosa deserta e vacua. e tenebre erano soproa la faccia dell'abisso. E lo Spirito di Dio si moveva soproa la faccia delle acque.: 1:3 E Iddio disse: Sia la luce. E la luce fu.: 1:4 E Iddio vide che la luce era buona. E Iddio separo' la luce dalle tenebre.: 2:1 Cosi' furono compiuti i cieli e la terra, e tutto l'esercito di quelli.: 2:2 Ora, avendo Iddio compiuta nel settimo giorno l'opera sua, la quale egli avea fatta, si riposo' nel settimo giorno da ogni sua opera, che egli avea fatta.: 2:3 E Iddio benedisse il settimo giorno, e lo santifico'. perciocchà in esso egli s'era riposato da ogni sua opera ch'egli avea creata, per farla.: 2:4 TALI furono le origini del cielo e della terra, quando quelle cose furono create, nel giorno che il Signore Iddio fece la terra e il cielo.
: 1:1 Nel proincipio Iddio creo' i cieli e la terra.: 1:2 E la terra era informe e vuota, e le tenebre coproivano la faccia dell'abisso, e lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. E Dio disse:: 1:3 'Sia la luce!' E la luce fu.: 1:4 E Dio vide che la luce era buona. e Dio separo' la luce dalle tenebre.: 2:1 Cosi' furono compiti i cieli e la terra e tutto l'esercito loro.: 2:2 Il settimo giorno, Iddio compi' l'opera che aveva fatta, e si riposo' il settimo giorno da tutta l'opera che aveva fatta.: 2:3 E Dio benedisse il settimo giorno e lo santifico', perchè in esso si riposo' da tutta l'opera che aveva creata e fatta.: 2:4 Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che l'Eterno Iddio fece la terra e i cieli.
: 1:1 Nel proincipio Dio creò i cieli e la terra.: 1:2 La terra era informe e vuota, le tenebre coproivano la faccia dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.: 1:3 Dio disse: 'Sia luce!'. E luce fu.: 1:4 Dio vide che la luce era buona. e Dio separò la luce dalle tenebre.: 2:1 Cosò furono compiuti i cieli e la terra e tutto l'esercito loro.: 2:2 Il settimo giorno, Dio compò l'opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l'opera che aveva fatta.: 2:3 Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perchè in esso Dio si riposò da tutta l'opera che aveva creata e fatta.: 2:4 Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati. Nel giorno che Dio il SIGNORE fece la terra e i cieli,
: 1:1 Nel proincipio DIO creò i cieli e la terra.: 1:2 La terra era informe e vuota e le tenebre coproivano la faccia dell’abisso. e lo Spirito di DIO aleggiava sulla superficie delle acque.: 1:3 Poi DIO disse: ’Sia la luce!'. E la luce fu.: 1:4 E DIO vide che la luce era buona. e DIO separò la luce dalle tenebre.: 2:1 Così furono terminati i cieli e la terra, e tutto il loro esercito.: 2:2 Pertanto il settimo giorno, DIO terminò l’opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l’opera che aveva fatto.: 2:3 E DIO benedisse il settimo giorno e lo santificò, perchè in esso DIO si riposò da tutta l’opera che aveva creato e fatto.: 2:4 Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che l’Eterno DIO fece la terra e i cieli.
: In principio Dio creò il cielo e la terra.: La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.: Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu.: Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre: Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere.: Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro.: Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perchè in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto.: (4a) Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.
(4b) Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo,
Mappa
Commento di un santo
E Dio disse: Sia il firmamento in mezzo all'acqua, e divida acqua da acqua. E cosi fu; e Dio fece il firmamento (Gen 1, 67). Mentre già prima Dio aveva fatto il cielo, ora fa il firmamento. Infatti fece prima il cielo, di cui dice: Il cielo è mio trono (Is 66,1); poi fa il firmamento, cioè il cielo corporeo. Poichè ogni corpo è indubbiamente solido e consistente, ed è questo che divide l'acqua che è sopra il cielo dall'acqua che è sotto il cielo. Infatti, poichè tutte le cose che Dio avrebbe fatto constavano di spirito e corpo, per questo motivo si dice che in principio, e prima di tutte le cose, è stato fatto il cielo, cioè ogni sostanza spirituale, sopra la quale Dio riposa come su un trono regale. Questo cielo, poi, cioè il firmamento, è corporeo. Perciò, mentre quel primo cielo, che abbiamo detto spirituale, è la nostra anima, la quale anch'essa è spirito, cioè il nostro uomo spirituale, che vede e riconosce chiaramente Dio, questo cielo corporeo, che è chiamato firmamento, è il nostro uomo esteriore, che vede corporalmente. Come dunque il firmamento è stato chiamato cielo, poichè divide le acque che sono sopra di esso da quelle che sono sotto, così anche l'uomo, che è stato posto nel corpo, qualora sappia dividere e discernere quali sono le acque superiori, sopra il firmamento, e quali quelle sotto il firmamento, anch'egli potrà chiamarsi cielo, cioè uomo celeste, secondo la parola dell'apostolo Paolo che dice: La nostra vita è nei cieli (Fil 3, 20). Ecco dunque qual è il contenuto di queste parole della Scrittura: E Dio fece il firmamento, e divise le acque che sono sopra il firmamento da quelle che sono sotto il firmamento. E Dio chiamò il firmamento cielo, e Dio vide che era buono, e fu sera e fu mattina, secondo giorno (Gen 1, 78).
Ciascuno dì voi si sforzi dunque di imparare a dividere l'acqua che è sopra da quella che è sotto; affinchè, conseguendo l'intelligenza dell'acqua spirituale e la partecipazione a quell'acqua che è sopra il firmamento, tragga fuori dal suo ventre fiumi di acqua viva zampillante per la vita eterna (cfr Gv 7,38; 4,14): nettamente segregato e separato dall'acqua che è sotto, cioè dall'acqua dell'abisso, nella quale si dice che sono le tenebre, nella quale abitano il principe di questo mondo, il dragone nemico e i suoi angeli, come sopra è stato indicato (cfr 1 Cor 2,6.8; Ef 2,2; Ap 20,2). E' dunque partecipando di quell'acqua superiore, della quale si dice che è sopra i cieli, che ogni fedele diventa celeste: quando cioè abbia il suo spirito nelle cose alte ed eccelse, non avendo pensieri terreni, ma interamente celesti, cercando le cose dell'alto, dove è il Cristo alla destra del Padre (Col 3,1). Allora, anch'egli sarà da Dio ritenuto degno di quella lode che qui è scritta: E Dio vide che ciò era buono. Infine, anche le cose che sono descritte nel seguito del discorso riguardo al terzo giorno, devono intendersi secondo la medesima interpretazione. Dice infatti: E Dio disse: Si raduni l'acqua che è sotto il cielo in una massa unica, ed appaia l'asciutto. E cosi fu (Gen 1,9).
Sforziamoci dunque di raccogliere l'acqua che è sotto il cielo e di rigettarla da noi, affinchè, fatto questo, appaia l'asciutto, che sono le nostre opere compiute nella carne: in modo che gli uomini, vedendo le nostre opere buone, glorifichino il nostro Padre che è nei cieli (Mt 5,16). Giacchè, se non separeremo da noi queste acque che sono sotto il cielo, cioè i peccati e i vizi del nostro corpo, il nostro asciutto non potrà apparire, nè avere fiducia di accedere alla luce. Chiunque infatti opera il male odia la luce, e non viene alla luce [...], in modo che in essa si manifestino le sue opere, e si veda se sono state compiute in Dio (Cfr. Gv. 3, 2021, 1, 5.911). E questa fiducia non ci sarà data, se non rigettando e separando da noi, come acque, i vizi del corpo, che sono la materia dei peccati. Fatto ciò, il nostro asciutto non rimarrà asciutto, come si mostra da quel che segue. Dice infatti: E si radunò l'acqua che è sotto il cielo nei suoi ammassi, ed apparve l'asciutto. E Dio chiamò l'asciutto terra, e gli ammassi delle acque chiamò mari (Gen 1,910). Come dunque questo asciutto, dopo aver separato da sè l'acqua, nel modo che abbiamo detto sopra, non rimase più asciutto, ma viene chiamato terra, così anche i nostri corpi, se si farà tale separazione, non rimarranno asciutto, ma si chiameranno terra, perchè potranno ormai portare frutto per Dio. Giacchè in principio Dio fece il cielo e la terra, e poi il firmamento e l'asciutto; e chiamò il firmamento cielo, dandogli il nome di quel cielo che aveva creato prima, e l'asciutto lo chiamò terra, per il fatto che gli dava la facoltà di portare frutti. Se dunque qualcuno, per sua colpa, rimane ancora arido, e non porta alcun frutto, ma spine e triboli, come se portasse esca per il fuoco, anch'egli, secondo quel che produce, diventa esca per il fuoco (cfr Gen. 3, 18; Eb. 6, 8; Is. 9, 18); ma se, con il suo zelo e diligenza, avendo separato da sè le acque dell'abisso, che sono i pensieri dei demoni, si è mostrato terra fruttifera, deve sperare cose simili: di essere anch'egli introdotto da Dio nella terra stillante latte e miele (cfr. Es. 3, 8; 33, 3).
Autore
Origene
Lettura del testo durante l'anno liturgico
ordinario
-5°lunedi dell'anno dispari dove si leggono i seguenti passi [(Gen 1,1-19)}; (sal 13,1-1.13,5-6.13,1-12.13,24-24.)}; (mc 6,53-56)};
E nelle seguenti solennità dove si leggono i seguenti passi: S Giuseppe dove si leggono i seguenti passi: (2sam 7,4-5.7,12-14.7,16-16); (sal 89,2-4.89,27-27.89,29-29); (Rm 4,13-13.4,16-18.4,22-22); (Lc 2,41-51); (Gen 1,26-31.2,1-3); (sal 90,2-4.90,12-16); (mat 13,54-58);